Oggi imparo a dire anche “No”

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Imparare a dire di no per alcuni rappresenta una vera e propria missione impossibile.

Oggi sottolineiamo l’importanza di imparare a salvaguardare la propria serenità e il proprio equilibrio, a rispettare i propri spazi, i propri tempi, i propri bisogni. Ciò vale soprattutto in una società che corre alla velocità della luce e dove siamo sottoposti a continue richieste, per far fronte alle quali si finisce spesso col sentirsi sotto pressione ed in preda allo stress. 

Cosa facciamo spesso dinanzi a delle richieste? 

Regolarmente ci troviamo dinanzi ad un bivio: dire sì oppure no? 

A tutti sarà capitato di sentire il disagio di rispondere con un no, pur avendo chiaro di non avere né tempo né interesse a dire si. Se il richiedente è il nostro capo abbiamo “l’alibi” del grado, del fatto che “si tratta di lavoro e quello è il mio compito”, ma focalizziamo la nostra attenzione a quelle situazioni relazionali nelle quali non c’è alcuna scala gerarchica tra noi e l’altro.

Vi è successo di sentirvi a disagio, ma di aver detto sì comunque? O ancora vi è successo di rispondere sì a “cuor leggero” e di scoprire poi che arrivate a fine giornata stanchi, stremati, e che non vi resta più tempo per le cose veramente importanti per voi? Spesso il problema è questo: è più importante assecondare l’altro che guardare a cosa va bene veramente per me.

Può essere molto interessante prendersi il tempo per esplorare le nostre insicurezze davanti alla possibilità di dire no ad un amico, un familiare, un figlio, una persona per noi importante.

Che cosa mi fa paura nel dire di no a questa persona?

  • Chi ha una personalità organizzata in maniera tale da avere un bisogno accentuato di occuparsi degli altri, teme che dicendo di no possa perdere l’affetto e non essere più considerato dagli altri indispensabile
  • Colui che ha bisogno di mantenere rapporti pacifici con tutti e teme il conflitto, non riesce a dire di no proprio per paura di perdere il consenso degli altri, di configgere, di essere attaccato
  • Chi è in continua sfida con se stesso, rifugge dal dire no perché teme di incontrarsi/scontrarsi con i suoi limiti, con le sue stesse debolezze.

E voi, in nome di che cosa mettete da parte degli aspetti importanti per voi stessi? Quale timore rifuggite con la vostra accondiscendenza? O cosa sperate di poter dimostrare a voi stessi e agli altri?