La depressione è un disturbo diffuso tra la popolazione generale e quindi molto ben conosciuto. Tutti quanti abbiamo l’esperienza di una giornata storta, in cui siamo giù di corda, tristi, più irritabili del solito e “ci sentiamo un po’ depressi”. Molto probabilmente non si tratta di un disturbo depressivo, ma di un calo d’umore passeggero.

La depressione clinica, o Disturbo Depressivo, invece presenta molti altri sintomi e si prolunga nel tempo. Chi ne soffre ha un calo del tono dell’umore per tutta la giornata e che si protrae per diverso tempo; ha sentimenti svalutativi di sè, perdita di piacere nello svolgere qualsiasi attività, insonnia o ipersonnia e, in alcuni casi, aumento o diminuzione dell’appetito. Si sente sempre giù e/o irritabile, si sente stanco, e spesso sente la vita come dolorosa e senza senso. La depressione è accompagnata spesso da una più o meno definita sensazione di perdita, sia reale che fantasmatica.

Il Disturbo Depressivo può esordire ad ogni età, con un’età media di esordio intorno ai 25 anni. Alcuni hanno episodi di depressione isolati seguiti da molti anni senza sintomi, mentre altri hanno gruppi di episodi, e altri ancora hanno episodi sempre più frequenti con l’aumentare dell’età. Alcuni dati suggeriscono che i periodi di remissione generalmente durano più a lungo all’inizio del decorso del disturbo. Il numero di episodi precedenti predice la probabilità di sviluppare un successivo Episodio Depressivo.

I sintomi depressivi possono alternarsi, e a volte presentarsi in contemporanea, a sintomi di eccitamento (euforia, irritazione, impulsività, loquacità, pensieri veloci che si accavallano e a cui è difficile stare dietro, sensazioni di grandiosità, infinita potenzialità personale o convinzioni di essere perseguitati). In questo caso si tratta di episodi depressivi o misti all’interno di un disturbo bipolare dell’umore.

Tra le possibili cause della depressione troviamo fattori di tipo psicosociale, ma anche di tipo genetico e biologico. La vulnerabilità biologica e quella psicologica interagiscono tra di loro e non necessariamente portano allo sviluppo del disturbo. Una persona vulnerabile può non ammalarsi mai di depressione, se non capita qualcosa in grado di scatenare il disturbo e se ha relazioni buone e supportive. Il fattore scatenante è spesso qualche evento stressante o qualche tensione importante che turba la nostra vita e che è valutata il termini di perdita importante e non accettabile. Gli Episodi del Disturbo Depressivo spesso seguono un grave evento psicosociale stressante (una separazione, una perdita, un lutto, un cambiamento inatteso o destabilizzante). Non solo un evento negativo, che si configura chiaramente come una “perdita”può scatenare o slatentizzare una depressione, ma anche eventi apparentemente positivi, ma che inconsciamente sono valutati come perdita dalla persona, ovvero la nascita di un figlio che “toglie libertà”, la laurea in cui si perde il ruolo rassicurante di studente etc.

In generale un tono dell’umore deflesso e segni caratteristici della depressione, possono essere presenti in un soggetto, anche in assenza di un conclamato Disturbo Depressivo.