Facciamo un regalo ai nostri bambini: insegniamo loro l’empatia e la capacità di comunicare le proprie emozioni

emozioni

E’ impossibile non comunicare: già solo per il fatto di esistere si comunica. Prendendo atto di questo, nelle nostre relazioni, dobbiamo cercare di comunicare nella migliore maniera possibile. 

In ogni messaggio il contenuto esplicito può essere modulato nei suoi significati, reso in forma maggiormente intellegibile, arricchito, reso più autentico ed efficace, se accompagnato dalla tonalità emotiva. Altresì parlare delle proprie emozioni ci rende più vicini agli altri, evita malintesi, fraintendimenti e spesso escalation possibili di conflitti.

Purtroppo oggi la comunicazione attraverso le emozioni è cosa rara e anche i grandi comunicatori a volte si dimenticano delle emozioni. Invece, riuscire a comprendere, mettendosi nei panni degli altri, è fondamentale per chiunque comunichi, dal cittadino, al politico, allo studente. La comunicazione attraverso le emozioni facilita lo scambio empatico, e l’empatia è proprio la capacità di comprendere il mondo dell’altro, mettendosi nei panni dell’altro.

Mettersi nei panni dell’altro si può insegnare. E occorre insegnarlo ai bambini, che saranno i futuri adulti. Ed in questo lavoro, affidato a genitori, educatori ed insegnanti, anche i grandi hanno la possibilità di imparare altrettanto, assieme ai piccoli.

La prima regola per i genitori e per tutti gli educatori è quella di parlare ai bambini di sentimenti ed emozioni. In primis delle proprie e poi aiutarli a dare la giusta lettura alle proprie. In questo ci vengono in aiuto molti testi, libricini che raffigurano il primo veicolo per la comprensione emotiva, ovvero le espressioni facciali.

L’espressione facciale va collegata all’esperienza vissuta e quindi al nome corretto dell’emozione. Ma ribadisco, il primo modo che un genitore può usare per insegnare al proprio figlio che le emozioni esistono e che hanno una funzione molto importante, è quello di non nascondere le proprie, imparare a gestirle certo, e poi a comunicarle loro nel modo corretto. Riuscire a mettersi poi nei panni degli altri aiuta i bambini al rispetto, riduce episodi di bullismo, facilita la comprensione dei propri errori, nonché rende intrinseca la motivazione a chiedere scusa. Divenire capace di comunicare cosa sta provando, renderà il bambino più sicuro di sé, più abile nelle relazioni ed un adulto di sicuro di successo nella sua vita sociale ed affettiva.